28/12/2020

Asset Allocation Outlook di PIMCO: 2020 vs 2021


Il 2020 è stato un anno straordinario per i mercati finanziari nonostante le sfide che si sono presentate. La pandemia di COVID è stata un cigno nero che ha causato la più aspra contrazione trimestrale del PIL mondiale e la peggiore impennata della disoccupazione dalla Grande Depressione. La flessione dei mercati azionari e del credito è stata una delle più brusche mai registrate. E molto altro è accaduto di inedito in questo anno: i prezzi del petrolio sono stati temporaneamente in territorio negativo, la volatilità (VIX) ha superato quella registrata nei momenti più bui della crisi finanziaria mondiale e le banche centrali hanno aumentato le già imponenti dimensioni dei loro bilanci di ulteriori 7.000 miliardi di Dollari. Al tracollo dei mercati è però seguito un rimbalzo altrettanto senza precedenti. Non vi è stato dunque nulla di normale in questo 2020.

Il 2021 dovrebbe essere contrassegnato da un lento ma constante ritorno alla normalità. A fronte di ulteriori progressi nei test, nel tracciamento dei contatti e con l’arrivo dei vaccini diminuirà la necessità di distanziamento sociale e la ripresa potrà godere di maggior slancio. Il miglioramento dei fondamentali dovrebbe essere favorevole per i mercati degli attivi rischiosi e specialmente per i settori ciclici.

Se volgiamo lo sguardo indietro, nell’arco di un anno siamo passati, in modo alquanto repentino, da un contesto di fine ciclo a dicembre 2019 a uno scenario di inizio ciclo a dicembre 2020. A fine 2019, ci preoccupavamo del rallentamento della crescita, delle valutazioni elevate e degli alti livelli d’indebitamento delle imprese. Il COVID e la sua diffusione nelle diverse parti del mondo hanno colto praticamente tutti di sorpresa, ma i suoi effetti hanno portato, in meno di un anno, l’economia mondiale in una posizione completamente differente.

"Con il passaggio alla fase di inizio ciclo per l’economia globale ci attendiamo un’accelerazione della crescita degli utili sebbene permanga un alto grado d’incertezza sulla velocità e sul vigore della ripresa a fronte delle forze opposte rappresentate da un lato dalla lentezza dell’attività economica e dall’altro dallo stimolo monetario e fiscale senza precedenti. Per il 2021 ci attendiamo che la ripresa economica mondiale favorisca gli attivi rischiosi. Manteniamo il sovrappeso sull’azionario nei nostri portafogli multi-asset nonché in maniera selettiva su aree dei mercati del credito e abbiamo incrementato l’esposizione alle regioni e ai settori a maggiore orientamento ciclico. Restiamo tuttavia sempre concentrati sulla resilienza e sulla diversificazione dei portafogli data l’insolita divergenza dei possibili esiti a fronte di una crisi sanitaria ancora non risolta.”

Stato Della Ripresa Economica

La ripresa pare bene avviata alla luce del netto rimbalzo dell'attività economica globale nel terzo trimestre. Certo, l’economia mondiale non è ancora del tutto fuori dalle secche e la velocità della ripresa sarà indubbiamente influenzata dagli sviluppi sul fronte della pandemia. La recente nuova impennata dei contagi evidenzia la natura precaria della risoluzione della crisi ma le notizie promettenti sullo sviluppo e la disponibilità di diversi vaccini potrebbero accelerare i tempi di contenimento del COVID.

La politica economica è l’altro fattore fondamentale che potrebbe produrre sorprese positive o negative a seconda dei suoi sviluppi. Le autorità sono state celeri nel rispondere alla crisi nei mesi passati e sono già state varate poderose misure di sostegno monetario e fiscale (cfr. Figura 1). Questi tempestivi interventi di accomodamento e di iniezione di liquidità hanno favorito il ritorno della calma sui mercati e un deciso rimbalzo dei prezzi degli attivi.

“Crediamo sarà necessario ulteriore stimolo da parte delle autorità per sostenere la ripresa ancora fragile. Visto il limitato spazio d’intervento della politica monetaria, con i tassi pressoché a zero nella maggior parte delle economie sviluppate, toccherà alla politica fiscale prendere le redini. Il passaggio del testimone è già ben avviato e l’entità e la portata della politica fiscale avrà cruciali implicazioni sia per la ripresa economica che per i prezzi degli attivi.”

Viste le differenti esigenze, capacità e propensioni politiche, si prevede che la risposta di politica fiscale varierà sensibilmente da un’area geografica all’altra. Negli Stati Uniti, l’esito elettorale di novembre fa presagire un Congresso diviso nel 2021 con i Repubblicani che probabilmente conserveranno la maggioranza al Senato dopo il ballottaggio in Georgia a inizio gennaio. In ogni caso, quale che sarà il partito che prevarrà, la maggioranza al Senato sarà di misura e pertanto occorrerà ricorrere al compromesso per fare approvare i provvedimenti di legge. Le possibilità di interventi imponenti appaiono dunque ridotte e la politica fiscale verosimilmente si concentrerà sugli aiuti per far fronte al COVID e sulle infrastrutture, con provvedimenti d’entità relativamente modesta. In Europa, ci si attende che la politica fiscale si mantenga espansiva rispetto al contesto pre-pandemia sebbene molte delle misure discrezionali legate al COVID varate dai governi dovrebbero essere lasciate decadere nel 2021.

Facciamo osservare che è un quadro molto diverso rispetto alle politiche procicliche di austerità adottate nell’Area dell’Euro dopo le recessioni del 2008–2009 e del 2011–2012. Anche le erogazioni del Recovery Fund dovrebbero dare un certo impulso alla crescita l’anno prossimo, soprattutto nei paesi periferici dell’Eurozona e in Europa orientale.

In Giappone, la politica fiscale dovrebbe restare accomodante e prevediamo ulteriore stimolo pari a circa il 3% del PIL, concentrato in investimenti pubblici / sul settore dei servizi, nell’arco di 15 mesi (gennaio 2021 - marzo 2022). Inoltre, in uno scenario ribassista, potrebbero essere varati ulteriori provvedimenti a sostegno della crescita.

“Il nostro scenario di base prevede che la ripresa economica mondiale continui nel 2021 e prenda slancio con il diffondersi delle vaccinazioni e il ritorno alla normalità nel distanziamento sociale. Prevediamo tuttavia che sarà una “lunga risalita” con ostacoli lungo la strada (come indicato nel nostro Blog di giugno 2020) e che per tornare ai livelli di produzione mondiale pre-COVID potrebbero volerci finanche due anni. Due sono i fattori cruciali dirimenti che incideranno sul processo di ripresa: il contenimento del virus e il sostegno della politica fiscale.

Contributo a cura di:
Geraldine Sundstrom - Portfolio Manager, Asset Allocation
Erin Browne- Portfolio Manager, Asset Allocation

Link a contributo originale:https://www.pimco.it/it-it/insights/economic-and-market-commentary/global-markets/asset-allocation-outlook/early-cycle-investingLink a contributo originale:https://www.pimco.it/it-it/insights/economic-and-market-commentary/global-markets/asset-allocation-outlook/early-cycle-investingLink a contributo originale: https://www.pimco.it/it-it/insights/economic-and-market-commentary/global-markets/asset-allocation-outlook/early-cycle-investing


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