26/10/2020

Previsioni sulla politica fiscale e i mercati del credito all’esito delle presidenziali americane

I due scenari più probabili:

  • Vittoria dei Democratici su tutti i fronti: conquista della Casa Bianca da parte dell’ex Vice Presidente Biden, mantenimento della maggioranza alla Camera e riconquista del Senato, ancorché con un margine ristretto, da parte dei Democratici.
  • Mantenimento dello status quo: rielezione di Trump e riedizione degli equilibri attuali al Congresso, ovvero maggioranza dei Democratici alla Camera e dei Repubblicani al Senato.

Quali cambiamenti dovremmo attenderci nelle politiche in caso di vittoria totale dei Democratici?

In caso di vittoria di Biden e di maggioranza dei Democratici in ambo i rami del Congresso, ci si attende che venga data priorità a provvedimenti normativi di:

  1. Modernizzazione delle infrastrutture, non solo strade e ponti ma anche sviluppo della banda larga su scala nazionale nonché edifici e scuole ecosostenibili.
  2. Rafforzamento della riforma sanitaria di Obama, sia negli aspetti giuridici che per assicurarne una maggiore convenienza per la classe media. I Democratici potrebbero inoltre approvare una riforma del sistema di determinazione dei prezzi dei farmaci per ridurne i costi, consentendo a Medicare di negoziare i prezzi come già accade per altri enti governativi, come quelli dedicati ai veterani.
  3. Modesto incremento della tassazione per finanziare alcuni dei provvedimenti. L'impressione è che possano essere approvati solo cambiamenti moderati e non rivoluzionari, ad esempio un’aliquota fiscale al 25% anziché del 28% proposto, considerata la prevista maggioranza di misura al Senato.
  4. Promozione dell’ecosostenibilità, con misure come la riduzione delle emissioni da combustibili fossili e la limitazione del fracking in aree di proprietà pubblica.
  5. Significativo sostegno finanziario in relazione al COVID-19 per le amministrazioni statali e comunali, oltre che per le imprese, qualora il Congresso non avesse già provveduto ad approvare ulteriori misure di stimolo entro gennaio 2021.

I mercati azionari e obbligazionari potrebbero non aver scontato un en plein dei Democratici

"In caso di vittoria dei Democratici su tutti i fronti, crediamo che i mercati finanziari inizialmente prezzerebbero un incremento della tassazione sulle persone fisiche, sulle imprese, e delle plusvalenze."

Ciò potrebbe essere problematico per i mercati azionari e obbligazionari societari sui quali attualmente i titoli scambiano a multipli valutativi superiori alla media. Il rapporto prezzo/utili prospettico a un anno dei titoli dell’S&P 500 è circa 20 volte le stime di consenso per il 2021, ben al di sopra della media decennale di 15,5 volte.
Sul versante obbligazionario, gli spread si sono normalizzati da marzo. Quelli dei titoli rappresentati nell’indice BofA Merrill Lynch U.S. High Yield, dopo aver toccano un massimo di 11,39% a fine marzo, sono successivamente calati sino a 5,30%, un valore non lontano dal 5,14% di prima della pandemia. Riteniamo però che tale potenziale dislocazione sarà temporanea.

Altri potenziali rischi da damonitorare comprendono la possibilità che, presagendo un aumento dell’aliquota di imposta sulle plusvalenze, gli investitori siano tentati di vendere i loro titoli per pagare un’imposta inferiore sui guadagni realizzati, il che potrebbe comportare una maggiore volatilità di mercato a novembre e dicembre; la possibilità che le imprese anticipino la registrazione delle entrate e differiscano le spese non essenziali; e la possibilità che le aziende ritardino emissioni di debito con cedola più elevata a maggior costo sino all’ entrata in vigore dell’aumento dell’aliquota di tassazione sulle imprese (nel 2016/2017 si è verificata la situazione inversa). Nel complesso, sebbene ci si attende che un Congresso a maggioranza Democratica approvi a un certo punto un incremento della tassazione, e si prevede che i cambiamenti saranno moderati e non rivoluzionari.

Quali mutamenti possiamo attenderci nelle politiche in caso di un esito elettorale che mantenga lo status quo?

L’elenco dei cambiamenti non sarebbe molto lungo, in quanto molte politiche resterebbero immutate in caso di secondo mandato di Trump e della stessa diversa maggioranza nei due rami del Congresso, ossia dei Democratici alla Camera e dei Repubblicani al Senato. Trump potrebbe cercare di far approvare una proposta di legge sul fisco, che però non avrebbe i voti necessari alla Camera controllata dai Democratici. In prevalenza ci attendiamo la continuazione di un contesto di regolamentazione alleggerita, soprattutto per il comparto energetico tradizionale, il settore finanziario e quello delle telecomunicazioni.

  • Approvazione di un modesto pacchetto di investimenti infrastrutturali, in quanto questa è una delle poche aree che gode del sostegno di ambo i partiti, anche se in realtà il raggiungimento di un accordo non sarebbe così semplice.
  • Attenuazione della riforma sanitaria di Obama e delle sue disposizioni in materia di copertura assicurativa. Ciò potrebbe verificarsi qualora la Corte Suprema decidesse di stralciare parti della legge di riforma sanitaria di Obama e il Congresso e l’amministrazione Trump restassero divisi sul ripristino delle disposizioni di legge.

"Crediamo che una vittoria di Trump e un Congresso con diversa maggioranza nei suoi due rami, sarebbe un esito leggermente positivo per i mercati del credito in quanto ridurrebbe l’incertezza e resterebbe in vigore l’attuale regime tributario, anche se ciò sarebbe in parte controbilanciato dalla politica estera combattiva di Trump, specialmente con la Cina."

A titolo di riferimento, nei due mesi successivi alla vittoria di Trump nel 2016, i titoli finanziari, delle società di servizi di comunicazione e quelli del settore energetico hanno sovraperformato, mentre i titoli difensivi, meno sensibili al ciclo economico, e specificatamente nei settori dei beni di consumo essenziali, delle utilities e del settore sanitario, hanno sottoperformato. Ci attendiamo che un esito elettorale di mantenimento dello status quo induca un’analoga reazione istintiva in quanto il mercato sconterebbe una ripresa economica più robusta.

Alcune ulteriori possibili implicazioni:

  • Sfide per il settore finanziario: sebbene riteniamo che dovremmo assistere a una più ampia ripresa economia, e a un sospiro di sollievo per il mancato giro di vite in termini di regolamentazione in caso di vittoria di Trump, il contesto di tassi d’interesse persistentemente bassi che le banche hanno dovuto affrontare negli ultimi quattro anni probabilmente continuerà a gravare sulla performance dei loro titoli azionari.  La performance di titoli obbligazionari selezionati in questo comparto sarà verosimilmente decisamente superiore.
  • Settore energetico penalizzato da cambiamenti di lungo termine: le politiche di Trump nel settore energetico non hanno aiutato granché le imprese che operano nel settore del petrolio e del gas, che sono state frenate dalla maggiore attenzione agli aspetti ambientali, sociali e di governance (ESG), dalla limitata disponibilità di capitale incrementale dagli investitori in ragione degli scarsi rendimenti, nonché da tendenze di cambiamento strutturale (veicoli elettrici ed energie rinnovabili).
  • Settore tecnologico impigliato nel groviglio delle tensioni politiche: infine, ci attenderemmo che le tensioni commerciali fra Stati Uniti e Cina continuino a sobbollire con ripercussioni sul settore tecnologico, soprattutto sui titoli azionari e obbligazionari high yield, come testimoniano i casi di Huawei e TikTok.

Analisi a cura di
Libby Cantrill - Executive Office, Public Policy
John M. Devir - Gestore, analista di ricerca sul credito

Analisi integrale al link: https://www.pimco.it/it-it/insights/viewpoints/the-outlook-for-fiscal-policy-and-credit-bonds-post-us-election


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