BlueStar, pur non sposando le tesi più catastrofiste, non si aspettava un rimbalzo così potente da aver negato in tempi record il bear market. Prendiamo atto che la situazione da tutti i punti di vista è nettamente migliorata. La recessione che stiamo vivendo è la peggiore dal dopoguerra ma probabilmente sarà anche la più veloce.
Uno scenario di ripresa a V, pur non essendo ancora una certezza, è certamente possibile. Gli economisti hanno, come al solito, prima sottovalutato poi esagerato.
Gli interventi fiscali e monetari sono stati leggendari, mai visti prima. Il ponte finanziario ha funzionato. Sul lunghissimo termine potrebbe non essere sostenibile ma nel medio termine sono paragonabili ad interventi post-bellici a cui di solito segue un boom economico.
Gli sviluppi della crisi sanitaria volgono al meglio. La capacità di previsione degli scienziati vale zero e una seconda ondata, semmai arrivasse, non avrebbe gli stessi effetti nefasti della prima: i costi economici vincono su quelli sanitari.
Una ripresa a V, non sicura ma possibile, è stata già scontata solo su alcuni settori ed indici:
- Molti settori e geografie più cicliche scontano invece ancora utili recessivi fino al 2021.
- La recente rotazione settoriale è quindi condizione necessaria ad un ulteriore rally.
Dopo aver visto il baratro, il mercato ha trovato molti validi appigli a cui aggrapparsi. Dunque i mercati sono certamente tirati a breve termine, ma lo scenario è molto meno cupo di quanto temessimo.
Per quanto riguarda l'asset allocation e le strategie:
Dopo aver contenuto bene il drawdown i nostri fondi hanno anche recuperato velocemente grazie ad una corretta esposizione geografica e settoriale. Abbiamo recentemente ruotato su settori più ciclici. La parte lunga resta sempre protetta da hedge diretti ed indiretti.
Permane un'asset allocation difensiva e prudente capace allo stesso tempo di sfruttare le opportunità offerte dal mercato.
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