14/10/2019

La politica monetaria espansiva sarà abbastanza?

Con circa $13.7 trilioni di titoli obbligazionari che offrono rendimenti negativi, investire nel mercato del reddito fisso è diventato sempre più complicato. Cerchiamo di fare il punto della situazione e di individuare i possibili catalyst futuri.

Sia in termini di rendimenti che in termini di spread di credito siamo vicini ai minimi storici, come si può vedere dal rendimento offerto dal Bund e dagli spread del mercato High Yield Europeo.

Riteniamo che questa situazione non varierà nell’immediato futuro, visto che la BCE ha appena lanciato un nuovo piano di QE e la FED ha annunciato un percorso di ribasso, seppur cauto, dei tassi. La politica monetaria espansiva delle principali banche centrali europee, uniti a tassi di default prospettici intorno al 2% in Europa, dovrebbe fornire un discreto supporto al mercato del credito europeo; l’unica variabile in grado di intaccare questo disegno è il quadro macroeconomico generale, che potrebbe ulteriormente peggiorare nel caso la Stati Uniti e Cina non riuscissero a trovare un accordo durante le negoziazioni che si stanno tenendo in questi giorni. Abbiamo già visto nel 2018 come le preoccupazioni legate ad una possibile ed imminente recessione siano in grado di causare improvvisi e bruschi movimenti al ribasso dei mercati, e riteniamo che alle soglie dell’ultimo trimestre il supporto al mercato da parte degli investitori potrebbe venire meno, soprattutto dopo le significative performance positive registrate nei primi nove mesi dell’anno. In aggiunta ad un quadro macroeconomico che potrebbe confermarsi poco incoraggiante, rimangono sempre sullo sfondo le tensioni geopolitiche in Medio Oriente, con la recente invasione della Turchia ai danni Siria che va ad aggiungersi alla delicata situazione tra Iran ed Arabia Saudita.

Riteniamo dunque che con questo quadro generale, la duration di un portafoglio obbligazionario debba essere estremamente bassa, non più di 2 anni, in quanto il supporto delle banche centrali, seppur presente ed importante potrebbe non essere sufficiente a contenere eventuali allargamenti degli spread di credito determinati da un deterioramento significativo dei dati economici.

 

In questo momento, il rapporto rischio e rendimento per titoli con scadenze medio-lunghe, pende molto di più dalla parte del rischio, dal momento che riteniamo improbabile un significativo ed ulteriore movimento al ribasso sai dei tassi risk free che degli spread di credito. Questo è il quadro generale del mercato del credito ad oggi: nelle prossime pubblicazioni passeremo ad analizzare più nel dettaglio le variabili descritte in precedenza allo scopo di fornire ulteriori spunti per un investimento consapevole in un mondo difficile da interpretare, come lo è quello odierno dei mercati obbligazionari.   


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