18/09/2024

Robeco: outlook 2025-2029

Rotterdam, 10 settembre 2024 – Robeco ha pubblicato la 14a edizione del suo outlook a 5 anni, “Expected Returns 2025-2029”, intitolato “Il nuovo Atlante” (Atlas Lifted). Il documento fornisce un’analisi dettagliata delle attuali tendenze economiche globali, presentando un futuro in cui l’intervento governativo, il capitalismo degli stakeholder e l’innovazione plasmano il panorama economico mondiale.

Tempi che cambiano: il nuovo Atlante

Protagonista dell’outlook di quest’anno è il mitologico titano Atlante, che solleva il mondo sulle sue spalle con l’aiuto di innovazioni imprenditoriali nell’intelligenza artificiale (IA) e di un’abbondanza di altre opportunità di investimento redditizie. Oltre al globo terrestre, Atlante solleva anche i rendimenti degli investimenti nella maggior parte delle principali asset class. Nel nostro scenario di base, i cinque continenti non si allontanano ulteriormente dal punto di vista economico e politico, come nel nostro scenario ribassista, ma non diventano nemmeno molto più connessi, come nel nostro scenario rialzista.

 

Peter van der Welle, Strategist Multi-Asset Solutions di Robeco: “Il nostro outlook a 5 anni riflette su questa nuova era in cui i proprietari di capitale tengono in crescente considerazione il benessere degli stakeholder accanto al profitto degli azionisti. L’economia di libero mercato è meno efficiente, e l’epoca dell’iperindividualismo può dirsi conclusa. Oggi gli investitori perseguono invece un equilibrio tra redditività e impatti sociali più ampi.”

 

Laurens Swinkels, Head of Quant Strategy, Sustainable Multi-Asset Solutions di Robeco: “Nell’attuale contesto, caratterizzato da distorsioni di mercato e da un maggiore intervento governativo, la generazione di alfa richiede un approccio più che mai basato sulla ricerca. La nostra pubblicazione sottolinea la necessità di investimenti strategici in questo panorama in evoluzione.”

 

Scenario di base: “Il nuovo Atlante” (probabilità del 50%)

In questo scenario Robeco prevede una crescita economica moderata ma costante, alimentata dai progressi dell’IA, con il PIL pro capite statunitense atteso in espansione dell’1,75% all’anno. Altre economie avanzate, in particolare in Europa, dovrebbero recuperare terreno rispetto agli Stati Uniti, contribuendo a una crescita globale equilibrata. È previsto un miglioramento delle opportunità di investimento grazie a un’allocazione più efficiente del capitale. L’inflazione si collocherebbe in media intorno al 2,5% e le banche centrali potrebbero sottovalutare il più alto livello dei tassi di interesse neutrali.

 

Scenario ribassista: Atlante alla deriva (probabilità del 30%)

Questo scenario prevede un’inflazione e una stagflazione persistenti negli Stati Uniti a causa del perdurare di ampi disavanzi di bilancio e del cambiamento delle dinamiche di potere a livello globale. L’inflazione potrebbe rimanere elevata, minacciando la stabilità economica complessiva. Secondo questo scenario, la lotta contro l’inflazione potrebbe sembrare inizialmente vinta, ma la stabilità economica generale sarebbe gravemente a rischio, come avvenuto in passato nei periodi di alta inflazione.

 

Scenario rialzista: Atlante connesso (probabilità del 20%)

Nello scenario più ottimistico, la rapida adozione dell’IA favorisce un notevole aumento della produttività; la crescita annua raggiunge il 2,25%, determinando una solida performance economica con un’espansione del PIL reale prossima al 3% e un’inflazione vicina al 2%. Il miglioramento della stabilità geopolitica e l’aumento del capitale per occupato contribuirebbero a creare un ambiente favorevole agli investimenti, in cui le banche centrali mantengono i tassi di policy sul livello neutrale.

 

Rendimenti attesi

 

 

Rendimenti attesi 2025-2029 (EUR)

 

Rendimenti attesi 2025-2029 (USD)

 

 

Scenario di base

 

 

 

Scenario di base

 

Obbligazionario

 

 

 

 

 

 

 

Liquidità nazionale

 

3,50

 

 

 

4,00

 

Obbligazioni nazionali

 

2,25

 

 

 

6,00

 

Mercati sviluppati

 

4,00

 

 

 

4,50

 

Debito emergente

 

6,00

 

 

 

7,00

 

Obbl. corporate IG

 

5,25

 

 

 

5,75

 

Obbl. corporate HY

 

5,50

 

 

 

6,00

 

Azionario

 

 

 

 

 

 

 

Mercati sviluppati

 

6,50

 

 

 

7,50

 

Mercati emergenti

 

7,25

 

 

 

8,25

 

Immobiliare

 

5,50

 

 

 

6,50

 

Materie prime

 

4,75

 

 

 

5,75

 

CPI

 

 

 

 

 

 

 

Inflazione

 

2,50

 

 

 

2,50

 

 

 

Implicazioni per gli investimenti

  • Scenario di base: i rendimenti in euro dovrebbero essere inferiori alle medie di lungo periodo, ad eccezione del debito emergente, delle obbligazioni investment grade e delle materie prime. I tassi privi di rischio dovrebbero salire, riducendo i premi al rischio della maggior parte delle asset class. Le azioni dei mercati emergenti dovrebbero offrire le performance più sostanziose, con un rendimento atteso del 7,25% all’anno in euro, seguite dal debito emergente con il 6,0%. Le azioni dei mercati sviluppati dovrebbero rendere il 6,5%. Quanto ai mercati del credito, nei prossimi cinque anni si prevede un rendimento del 5,25% per le obbligazioni corporate investment grade e del 5,5% per i titoli high yield. Nello scenario di base l’immobiliare renderebbe in media il 5,5% all’anno e le materie prime offrirebbero un rendimento del 4,75%. 
  • Scenario ribassista: l’inflazione e l’instabilità potrebbero pregiudicare i rendimenti, soprattutto nel caso degli investimenti ad alto rischio, ma potrebbero giovare alle materie prime, che renderebbero potenzialmente fino all’8,0%.
  • Scenario rialzista: l’aumento della produttività determinato dall’IA potrebbe condurre a rendimenti superiori alla media per il debito emergente e le materie prime, con buone performance anche in altri settori.

 

Temi speciali:

La pubblicazione esplora anche alcuni temi importanti che avranno una probabile influenza sulle future politiche di investimento, come il finanziamento della transizione climatica, il potenziale scoppio di bolle speculative, i benefici degli investimenti tematici “quantamentali” e il rischio di una “giapponesizzazione” dell’economia cinese.


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