21/11/2022

SWM SwissWealth Management SA: Commento Tassi a fine 2022

Cio’ che ha maggiormente sorpreso nella settimana di Dicembre “dedicata” alle banche centrali è stata l’inclinazione di tutte quante a voler alzare ancora i tassi nel corso del 2023 piu’ di quanto ci si potesse attendere: la guidance complessiva sembra essere stata piu’ aggressive di quanto necessario.

Le decisioni non sono state ovviamente già prese e tutto dipenderà dall’evoluzione del quadro nei prossimi mesi. Tuttavia l’effetto cumulato delle mosse appena decise è importante, soprattutto per la Banca Centrale Europea in quanto da Marzo aggiungerà un ulteriore elemento di restrizione monetaria con un quantitative tightening.

Sembra piu’ condivisibile l’atteggiamento della Banca Nazionale Svizzera che ha ugualmente inviato ai mercati un segnale piuttosto forte di futuri aumenti in numero maggiore di quanto si prevedesse prima, tuttavia riesce a controllare l’inflazione anche grazie  alla leva del Franco, che ora tende a mantenere decisamente forte; inoltre sembra controllare meglio la curva dei propri rendimenti in funzione della propria economia in quanto ha fatto rialzare tutta la parte a breve e media ma è riuscita a mantenere ad un livello accettabile quella a lunga, che è il vero riferimento per gli impieghi ipotecari, questione centrale per la Confederazione.

In contrasto con il fatto che gli operatori del mercato paiono forse ancora valutare tagli dei tassi soprattutto da parte della Fed nella seconda metà del 2023, è opportuno rimanere complessivamente cauti sui rischi di duration, privilegiando la parte a breve e media delle curve, concentrandosi principalmente sul rendimento sicuro delle emissioni Investment Grade; poiché non si prevede uno scenario nettamente recessivo, bene anche eventuali investimenti satellite in obbligazioni ad alto rendimentoHigh Yield, Subordinati, Hybrid.

La volatilità comunque dovrebbe rimanere elevata a causa del contesto altamente incerto, i rischi rimangano orientati al rialzo per i tassi ad ogni modo a causa delle persistenti pressioni inflazionistiche, e ciò per ragioni sia cicliche che strutturali.

È comunque inoltre possibile che una mossa aggressiva da parte della Bank of Japan, paese dove comunque l’inflazione è ai massimi da oltre trent’anni -anche se bassa relativamente ad altre zone geografiche-, possa portare ad un forte riprezzamento dei tassi nipponici ma - probabilmente - anche con influssi a livello globale.


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