Lo scenario di base considerato da PIMCO prevede che il periodo di vulnerabilità a bassa crescita dei prossimi trimestri sfoci in una moderata ripresa della crescita statunitense e mondiale nel corso del 2020.
La ripresa della crescita dovrebbe arrivare a seguito di politiche fiscali generalmente favorevoli, accompagnate da un ulteriore allentamento monetario sia nei mercati sviluppati sia in quelli emergenti.
Tuttavia, considerato il contesto di elevata incertezza politica e di possibili svolte estreme (sia positive che negative), lo scenario di base potrebbe non concretizzarsi. Per PIMCO sono due i principali catalizzatori in grado di smentirlo, in meglio o in peggio.
Il primo fattore in grado di produrre una svolta è rappresentato dalla politica commerciale. Da un lato, un'ulteriore escalation della guerra commerciale rischia di trascinare facilmente in recessione un'economia globale già rallentata. Dall'altro, un accordo commerciale esaustivo tra Stati Uniti e Cina che rimuova una parte considerevole degli aumenti dei dazi già imposti e di quelli prospettati potrebbe tradursi in una riaccelerazione sincronizzata della crescita globale nel 2020.
“Tuttavia, pur contemplando la possibilità di un accordo commerciale circoscritto, il nostro scenario di base prevede verosimilmente il persistere delle tensioni tra Washington e Pechino in uno stato di lenta ebollizione anziché una distensione duratura.”
PIMCO
Il secondo fattore capace di condizionare l'economia e i mercati è rappresentato dalle politiche monetarie e fiscali che saranno messe in atto. Dopo i due tagli dei tassi di luglio e settembre, PIMCO si aspetta che la Fed possa operare ulteriori allentamenti nei trimestri a venire, rinvertendo così la curva dei rendimenti dei titoli di Stato americani e riducendo i rischi di recessione.
Tuttavia, considerate le evidenti divisioni all'interno della Fed sulla linea da intraprendere e qualche probabile margine di rialzo a breve termine per l'inflazione per effetto dei dazi, non è escluso che le decisioni della Fed deludano le aspettative del mercato. Come dimostrato dall'ondata di vendite subìte dagli attivi rischiosi nel quarto trimestre del 2018, i mercati sono molto sensibili a una politica della Fed più restrittiva rispetto alle attese.
“Al nostro Cyclical Forum abbiamo discusso della divergenza tra la curva dei rendimenti invertita, che sembra scontare notevoli rischi di recessione, e spread creditizi ristretti e mercati azionari rialzisti, che sembrano invece suggerire uno scenario economico più favorevole. Abbiamo concluso che probabilmente i mercati degli attivi rischiosi si aspettano un'azione aggressiva della Fed tesa a evitare una recessione e sono convinti che ciò avrà esito positivo.”
PIMCO
Una Fed meno accomodante del previsto rischia di innescare un marcato inasprimento delle condizioni finanziarie con un'ondata di vendite su mercati azionari, del credito e dei tassi.
Al contrario, il principale elemento che potrebbe imprimere slancio alla crescita economica, oltre a un accordo commerciale completo ed esaustivo, è una politica fiscale più espansiva nelle principali economie.
Sebbene lo scenario di base previsto da PIMCO consideri uno stimolo fiscale solo moderato nell'orizzonte ciclico, è possibile che un rallentamento della crescita, rendimenti obbligazionari negativi in Europa e Giappone e un "QE all'infinito" incentivino i governi a sostenere in modo più energico la crescita.